martedì 17 novembre 2015

Divertiti, prendi il bus a Malta!

Sparare sulla Croce Rossa è deplorevole, lo so.
Quello che sto per scrivere rappresenta un'ovvietà per molti di coloro che, per causa di forza maggiore, sono costretti ad usare i mezzi pubblici sull'isola.

Facciamo una premessa: le strade e la viabilità di Malta sono inadeguate al traffico massiccio che è andato via via aumentando negli ultimi anni. Va da sé che continuare ad investire su un mezzo pubblico su gomma è sicuramente una scelta poco felice.
Ma la logica non la fa da padrona qui.

Una volta c'era il treno, ed essendo Malta tutta pianeggiante, chiunque, anche con un quoziente intellettivo medio/basso, avrebbe capito che sarebbe potuto essere la svolta, investendoci per potenziarlo e migliorarlo.

No.
A Malta no.
Si preferì il BUS.

Il bus storico maltese, che ricordo, ma di cui ho sentito molto parlare per la sua completa inefficienza ed inaffidabilità, cosa che continua oggi, con la nuova generazione.
In un paese dove spesso si evita un esproprio per non scontentare amici di amici, lasciando punti pericolosi in molte strade urbane ed extraurbane, si continua a girare col bus.
Dall'interna per Mellieha con curve chiuse a gomito, al "girochiesa" di Gudya, al dare precedenza improvviso per Marsaskala, la viabilità a Malta è un problema mai realmente affrontato.
Certo, ora abbiamo la nuova strada costiera a scorrimento veloce, capirai che lavoro.

Viaggiare in bus ti costringe ad entrare in una dimensione dove i concetti di spazio e tempo si dissolvono. Per fare 5 Km potresti dover affrontare un viaggio di oltre un'ora, magari con un cambio a Valletta. Per attraversare l'isola, da nord a sud, poco più di 20 Km, circa due ore se si è fortunati.
Non credo di essere il solo a trovare tutto ciò ridicolo.

Se il problema fosse tutto qui, potrebbe quasi essere accettabile: ti porti un libro, un panino, ed affronti il viaggio, un pò come quando decidi di farti Firenze - Venezia con i regionali e gli interregionali in Italia.

Gli orari, gli autisti, i biglietti, la Tallinja, in ordine sparso.

Gli orari

Non puoi mai sapere a che ora arrivi il tuo bus, MAI.

Se cerchi online e ti fai il tragitto con il sito ufficiale, ti accorgerai che gli orari di partenza sono diversi da quelli scritti sui cartelli alle fermate dei bus.
E già lì sei spaesato.
Per sicurezza ti presenti dieci minuti prima, e vedi che iniziano a passare autobus con ogni numero, tranne il tuo.
Dopo mezzora di attesa capisci che ormai non passerà più, ti rassegni e aspetti quello dell'ora successiva.
Ovviamente non devi avere un lavoro, non puoi permettertelo se giri coi mezzi a Malta, altrimenti dovresti svegliarti per sicurezza ai primi bagliori dell'alba, e fare colazione alla fermata, mentre aspetti il bus, almeno un'ora prima.

Le prime volte ti incazzi e telefoni al simpatico numero della compagnia per chiedere delucidazioni.
Nessuno sa mai nulla, nessuno ha mai idea di dove si trovi il bus che sarebbe dovuto passare a prenderti.
Anzi, se insisti verrai maltrattato.

La risposta la trovi da solo dopo un pò di tempo che gironzoli sul bus.
Scopri quindi cose incredibili, come autisti che si fermano a fumare una sigaretta, o passano al bar a salutare amici, o si dimenticano di cambiare il numero e la rotta del bus, o che sbagliano semplicemente strada.

Non dimentichiamo anche i bus che si rompono lungo il tragitto a causa della quasi inesistente manutenzione.

Gli autisti

Incompetenti è dir poco. Spesso non hanno idea di null'altro fuorchè del loro giro odierno, e già è tanto.
Inutile e fuorviante chiedere informazioni su altre rotte.
La maleducazione è poi una loro prerogativa (in realtà è uno specifico talento di ogni cittadino maltese).

Il maltese medio, sul posto di lavoro, non ama farsi in quattro, non ama avere a che fare con persone che gli fanno domande, non è gentile nè ben disposto.
L'autista deve per forza avere a che fare con svariate persone, le quali, a causa dell'inefficienza di cui sopra ampiamente parlato, gli pongono domande, critiche, lamentele.
E lui che fa?
Li maltratta, e di brutto!

Sopratutto d'estate si assiste a scene incredibili: autobus pieni zeppi che non si stoppano più alle fermate con autisti che fanno il dito ai poveracci a terra, autisti che urlano insulti a ignari turisti che timidamente tentano di capire come muoversi su quest'inferno d'isola, autisti che incuranti del pericolo girano a tavoletta, provocando malori ai viaggiatori sballottati.

Bijetti e Tallinja

Fino a pochi mesi fa ancora si poteva pagare un euro e mezzo per un biglietto giornaliero.

Tutto questo bilanciava in parte i notevoli disservizi e donava un pò di serenità, giacchè era un prezzo adeguato alla variazione spazio/temporale in cui ti apprestavi ad affacciarti prendendo un bus.
Poi arrivarono gli spagnoli, promettendo un cambiamento epocale, un mondo senza più ritardi e disservizi. Quindi il prezzo doveva crescere ed uniformarsi a quello dei paesi civili.
E così si decisero 2 euro al biglietto, non più giornaliero, ma con scadenza dopo due ore (in inverno costa uno e cinquanta).
In alternativa si può fare la Tallinja, ovvero una card prepagata, malfunzionante nella maggioranza dei casi, grazie alla quale si dovrebbe pagare solo 75 centesimi a viaggio.
Per farla devi andare sul sito apposito, compilare un modulo coi tuoi dati e allegare una tua foto (la quale in oltre la metà dei casi non sarà accettata e ti arriverà la card provvisoria senza foto).
Ora, in un tempo variabile tra 10 giorni e 3 mesi, ti arriverà a casa la card.
Checchè se ne dica, i turisti in questo modo li inculi tutti.

Il buon Muscat e i suoi sgherri non credo abbiano mai preso un bus, e non credo che a loro interessi realmente nulla di quest'isola e dei problemi, piccoli e risolvibili, di cui è piena.





lunedì 2 novembre 2015

I maltesi medi e il mondo del lavoro

Premessa
Farò un tentativo, questo articolo sarà più corretto degli ultimi, ed eviterò di farcirlo con insulti o epiteti troppo coloriti. Mi limiterò ad illustrare i fatti.


Dopo anni di contatti e confronti lavorativi con professionisti maltesi, ho deciso di dare una personale descrizione del mondo lavorativo a Malta: "non avere idea di cosa si stia facendo, ma farlo ugualmente pretendendo di esserne maestri".
Ora cercherò di argomentare questa tesi.

A Malta non c'è una vera e propria cultura del lavoro.

Rapida carrellata per niente esaustiva: il commesso del minimarket non sorride quasi mai e spesso ti liquida  infastidito mentre chatta su facebook, il poliziotto in divisa si ubriaca alle feste paesane mentre si occupa di controllare la situazione, i dipendenti bancari non hanno mai la più pallida idea di quello che stanno facendo, il cameriere non è mai gentile, il cuoco non sa cucinare, il muratore ha imparato a tirare su case giocando con la Lego da piccolo e ancora lo fa in quel modo.

Se hai un appuntamento stai tranquillo che ci sarà un problema, un ritardo, un ripensamento, una bugia il più delle volte.
Se vuoi ottenere qualcosa da un maltese devi stressarlo, tempestarlo di chiamate, ossessionarlo.
E solo allora, infastidito dalla tua pressione, controvoglia esaudirà le tue richieste... male, ma le esaudirà.
Ma si offenderà e probabilmente non vorrà più avere a che fare con te.

Importante sottolineare che questo modo di operare spesso contagia molti italiani che vivono sull'isola.

In inglese si dice "to pretend to be", fare finta, imitare. Ed è questo che fanno a Malta.
Come sostiene un mio amico, sembra che non abbiano idea di come si svolgano certe professioni, soprattutto quelle legate all'ordine pubblico, e che le copino dai films.
La cosa raccapricciante è che questa farsa è diffusa e tollerata ovunque, dal cameriere al primo ministro: tutti sono inadeguati, inaffidabili, impresentabili, ma soprattutto inconsapevoli.

Ci tengo a sottolineare che non proprio tutti sono così, ma che solo un'infinitesima parte di tutti i maltesi che conosco, (spesso gente che ha passato anni all'estero) si comporta diversamente.

Difficilmente riconosceranno di essere incompetenti, e, di fronte ad un qualsiasi professionista italiano, di gran lunga più capace, reagiranno con indisponenza ed arroganza.
D'altronde, se finora  a Malta è stato così, non vedo perchè debba arrivare un italiano saccente a dirci come dobbiamo lavorare. Se non vi sta bene, tornatevene a casa vostra. Punto.
Tutto è caotico, casuale, a braccio.
E' sicuramente dovuto alla geografia dell'isola, al suo essere uno stato minuscolo e chiuso su se stesso, che ha impedito il confronto con altre realtà, bloccando la crescita professionale.
Questa purtroppo è la realtà lavorativa maltese, ed il problema, come accennato, è il fatto che non si abbia l'umiltà di riconoscere i propri limiti e di imparare da chi ne sa di più.

Ad onor del vero, ho notato che Malta è piena anche di italiani incompetenti... e infatti molti italiani si sentono come a casa qua, lodano l'isola e il suo perfetto sistema sociale, legislativo, culturale.
Perchè?
Perchè il bue non dice cornuto all'asino.