lunedì 18 gennaio 2016

Le buste di plastica e il genio maltese

Di sicuro non è un argomento importante, o qualcosa per cui gridare allo scandalo, ma semplicemente un ulteriore tassello a dimostrazione del non-sense imperante in quest'isola.
In effetti è un argomento al quale nemmeno si presta troppa attenzione e sul quale io stesso non mi sono mai coscientemente interrogato fino a pochissimo tempo fa:

Perchè dovunque tu vada a comprare qualsiasi cosa, troverai queste stramaledette bustine di plastica ultrasottili, piccole e senza manici?

Ricordo un'epoca in cui anche qui a Malta potevi tranquillamente utilizzare le comode buste provviste di manici, oltretutto più robuste e capienti.

E allora cosa mai è accaduto?

In realtà, mi è capitato più e più volte di maledire il fruttivendolo per avermi incastrato 8 arance in una bustina ridicola e intrasportabile, o il pescivendolo per avermi dato una busta sporca di acqua di pesce che dovevo per forza abbracciare per carreggiarla. Per non parlare dei carciofi che tagliano la sottile pellicola e vengono seminati per strada...

Ho sempre sbagliato, e chiedo scusa per le maledizioni invocate contro gli innocenti, perchè la colpa non è del commerciante, ma del solito fantastico governo maltese.

La folgorazione è avvenuta in realtà ieri mattina, al mercato del pesce di Marsaxlokk.
Girando qua e là per i vari venditori (furbamente provvisto di bustone multicolore del LIDL), ho deciso di prendermi qualche Kg di arance da spremuta. Vado quindi a cercare la solita bustona contenente le bustacce trasparenti e scopro invece un rotolo di buste bianche... coi manici!!!!

Incredulo, chiedo spiegazioni alla titolare della bancarella, la quale orgogliosamente mi dice che sta rischiando 250 euro di multa per il fatto di avere quelle buste, ma lei, sprezzante del pericolo, continua a usarle e metterle a disposizione dei riconoscenti clienti.

La cosa mi sconcerta...multa? Perchè utilizza buste coi manici?
Le chiedo informazioni aggiuntive, ma la tipa non è di molte parole.
Resto allora con un quesito irrisolto... forse è per un discorso di biodegradabilità, dico a me stesso.

A casa inizio a cercare online e scopro l'incredibile.
Il governo maltese, per disincentivare l'uso della plastica, pericoloso inquinante, diversi anni fa decise di tassare prima e di bannare poi, le buste di plastica atte al trasporto dei beni.
In questo modo pensava di ottenere una riduzione dell'inquinamento.

A quanto pare non aveva tenuto conto delle bustacce senza manici, comunemente usate per l'immondizia (fino ad allora) e poi adottate da tutti i commercianti, perchè non considerate -e qui scatta l'applauso al legislatore- buste atte al trasporto dei beni.

Il risultato è stato ovviamente un peggioramento ed un aumento dell'utilizzo delle busta in plastica (quelle legali senza manici).
Perchè?

Primo, perchè per trasportare la medesima quantità di merce di una normale busta con manici, ti ci vogliono dalle due alle tre bustacce senza manici.

Secondo perchè di solito non sono riutilizzabili, visto che sono piccole, scomode e molte volte si rompono. Sono fatte di materiale di merda, e per aprire il nodo che sei costretto a fare per crearti almeno un appiglio e riuscire a trasportarla, spesso devi squarciarla.

Inoltre le suddette bustacce non sono neanche biodegradabili, nella maggior parte dei casi.

Tutto questo, in vari anni, non è stato mai sistemato o aggiornato dal sempre pronto e scattante governo maltese.
E non so nemmeno se si siano mai resi conto, bestemmiando contro il fruttivendolo, che i coglioni sono proprio loro...


Qui un veloce articolo che ne parla:

http://www.timesofmalta.com/articles/view/20110111/letters/the-use-of-plastic-bags-has-increased.344796


martedì 17 novembre 2015

Divertiti, prendi il bus a Malta!

Sparare sulla Croce Rossa è deplorevole, lo so.
Quello che sto per scrivere rappresenta un'ovvietà per molti di coloro che, per causa di forza maggiore, sono costretti ad usare i mezzi pubblici sull'isola.

Facciamo una premessa: le strade e la viabilità di Malta sono inadeguate al traffico massiccio che è andato via via aumentando negli ultimi anni. Va da sé che continuare ad investire su un mezzo pubblico su gomma è sicuramente una scelta poco felice.
Ma la logica non la fa da padrona qui.

Una volta c'era il treno, ed essendo Malta tutta pianeggiante, chiunque, anche con un quoziente intellettivo medio/basso, avrebbe capito che sarebbe potuto essere la svolta, investendoci per potenziarlo e migliorarlo.

No.
A Malta no.
Si preferì il BUS.

Il bus storico maltese, che ricordo, ma di cui ho sentito molto parlare per la sua completa inefficienza ed inaffidabilità, cosa che continua oggi, con la nuova generazione.
In un paese dove spesso si evita un esproprio per non scontentare amici di amici, lasciando punti pericolosi in molte strade urbane ed extraurbane, si continua a girare col bus.
Dall'interna per Mellieha con curve chiuse a gomito, al "girochiesa" di Gudya, al dare precedenza improvviso per Marsaskala, la viabilità a Malta è un problema mai realmente affrontato.
Certo, ora abbiamo la nuova strada costiera a scorrimento veloce, capirai che lavoro.

Viaggiare in bus ti costringe ad entrare in una dimensione dove i concetti di spazio e tempo si dissolvono. Per fare 5 Km potresti dover affrontare un viaggio di oltre un'ora, magari con un cambio a Valletta. Per attraversare l'isola, da nord a sud, poco più di 20 Km, circa due ore se si è fortunati.
Non credo di essere il solo a trovare tutto ciò ridicolo.

Se il problema fosse tutto qui, potrebbe quasi essere accettabile: ti porti un libro, un panino, ed affronti il viaggio, un pò come quando decidi di farti Firenze - Venezia con i regionali e gli interregionali in Italia.

Gli orari, gli autisti, i biglietti, la Tallinja, in ordine sparso.

Gli orari

Non puoi mai sapere a che ora arrivi il tuo bus, MAI.

Se cerchi online e ti fai il tragitto con il sito ufficiale, ti accorgerai che gli orari di partenza sono diversi da quelli scritti sui cartelli alle fermate dei bus.
E già lì sei spaesato.
Per sicurezza ti presenti dieci minuti prima, e vedi che iniziano a passare autobus con ogni numero, tranne il tuo.
Dopo mezzora di attesa capisci che ormai non passerà più, ti rassegni e aspetti quello dell'ora successiva.
Ovviamente non devi avere un lavoro, non puoi permettertelo se giri coi mezzi a Malta, altrimenti dovresti svegliarti per sicurezza ai primi bagliori dell'alba, e fare colazione alla fermata, mentre aspetti il bus, almeno un'ora prima.

Le prime volte ti incazzi e telefoni al simpatico numero della compagnia per chiedere delucidazioni.
Nessuno sa mai nulla, nessuno ha mai idea di dove si trovi il bus che sarebbe dovuto passare a prenderti.
Anzi, se insisti verrai maltrattato.

La risposta la trovi da solo dopo un pò di tempo che gironzoli sul bus.
Scopri quindi cose incredibili, come autisti che si fermano a fumare una sigaretta, o passano al bar a salutare amici, o si dimenticano di cambiare il numero e la rotta del bus, o che sbagliano semplicemente strada.

Non dimentichiamo anche i bus che si rompono lungo il tragitto a causa della quasi inesistente manutenzione.

Gli autisti

Incompetenti è dir poco. Spesso non hanno idea di null'altro fuorchè del loro giro odierno, e già è tanto.
Inutile e fuorviante chiedere informazioni su altre rotte.
La maleducazione è poi una loro prerogativa (in realtà è uno specifico talento di ogni cittadino maltese).

Il maltese medio, sul posto di lavoro, non ama farsi in quattro, non ama avere a che fare con persone che gli fanno domande, non è gentile nè ben disposto.
L'autista deve per forza avere a che fare con svariate persone, le quali, a causa dell'inefficienza di cui sopra ampiamente parlato, gli pongono domande, critiche, lamentele.
E lui che fa?
Li maltratta, e di brutto!

Sopratutto d'estate si assiste a scene incredibili: autobus pieni zeppi che non si stoppano più alle fermate con autisti che fanno il dito ai poveracci a terra, autisti che urlano insulti a ignari turisti che timidamente tentano di capire come muoversi su quest'inferno d'isola, autisti che incuranti del pericolo girano a tavoletta, provocando malori ai viaggiatori sballottati.

Bijetti e Tallinja

Fino a pochi mesi fa ancora si poteva pagare un euro e mezzo per un biglietto giornaliero.

Tutto questo bilanciava in parte i notevoli disservizi e donava un pò di serenità, giacchè era un prezzo adeguato alla variazione spazio/temporale in cui ti apprestavi ad affacciarti prendendo un bus.
Poi arrivarono gli spagnoli, promettendo un cambiamento epocale, un mondo senza più ritardi e disservizi. Quindi il prezzo doveva crescere ed uniformarsi a quello dei paesi civili.
E così si decisero 2 euro al biglietto, non più giornaliero, ma con scadenza dopo due ore (in inverno costa uno e cinquanta).
In alternativa si può fare la Tallinja, ovvero una card prepagata, malfunzionante nella maggioranza dei casi, grazie alla quale si dovrebbe pagare solo 75 centesimi a viaggio.
Per farla devi andare sul sito apposito, compilare un modulo coi tuoi dati e allegare una tua foto (la quale in oltre la metà dei casi non sarà accettata e ti arriverà la card provvisoria senza foto).
Ora, in un tempo variabile tra 10 giorni e 3 mesi, ti arriverà a casa la card.
Checchè se ne dica, i turisti in questo modo li inculi tutti.

Il buon Muscat e i suoi sgherri non credo abbiano mai preso un bus, e non credo che a loro interessi realmente nulla di quest'isola e dei problemi, piccoli e risolvibili, di cui è piena.





lunedì 2 novembre 2015

I maltesi medi e il mondo del lavoro

Premessa
Farò un tentativo, questo articolo sarà più corretto degli ultimi, ed eviterò di farcirlo con insulti o epiteti troppo coloriti. Mi limiterò ad illustrare i fatti.


Dopo anni di contatti e confronti lavorativi con professionisti maltesi, ho deciso di dare una personale descrizione del mondo lavorativo a Malta: "non avere idea di cosa si stia facendo, ma farlo ugualmente pretendendo di esserne maestri".
Ora cercherò di argomentare questa tesi.

A Malta non c'è una vera e propria cultura del lavoro.

Rapida carrellata per niente esaustiva: il commesso del minimarket non sorride quasi mai e spesso ti liquida  infastidito mentre chatta su facebook, il poliziotto in divisa si ubriaca alle feste paesane mentre si occupa di controllare la situazione, i dipendenti bancari non hanno mai la più pallida idea di quello che stanno facendo, il cameriere non è mai gentile, il cuoco non sa cucinare, il muratore ha imparato a tirare su case giocando con la Lego da piccolo e ancora lo fa in quel modo.

Se hai un appuntamento stai tranquillo che ci sarà un problema, un ritardo, un ripensamento, una bugia il più delle volte.
Se vuoi ottenere qualcosa da un maltese devi stressarlo, tempestarlo di chiamate, ossessionarlo.
E solo allora, infastidito dalla tua pressione, controvoglia esaudirà le tue richieste... male, ma le esaudirà.
Ma si offenderà e probabilmente non vorrà più avere a che fare con te.

Importante sottolineare che questo modo di operare spesso contagia molti italiani che vivono sull'isola.

In inglese si dice "to pretend to be", fare finta, imitare. Ed è questo che fanno a Malta.
Come sostiene un mio amico, sembra che non abbiano idea di come si svolgano certe professioni, soprattutto quelle legate all'ordine pubblico, e che le copino dai films.
La cosa raccapricciante è che questa farsa è diffusa e tollerata ovunque, dal cameriere al primo ministro: tutti sono inadeguati, inaffidabili, impresentabili, ma soprattutto inconsapevoli.

Ci tengo a sottolineare che non proprio tutti sono così, ma che solo un'infinitesima parte di tutti i maltesi che conosco, (spesso gente che ha passato anni all'estero) si comporta diversamente.

Difficilmente riconosceranno di essere incompetenti, e, di fronte ad un qualsiasi professionista italiano, di gran lunga più capace, reagiranno con indisponenza ed arroganza.
D'altronde, se finora  a Malta è stato così, non vedo perchè debba arrivare un italiano saccente a dirci come dobbiamo lavorare. Se non vi sta bene, tornatevene a casa vostra. Punto.
Tutto è caotico, casuale, a braccio.
E' sicuramente dovuto alla geografia dell'isola, al suo essere uno stato minuscolo e chiuso su se stesso, che ha impedito il confronto con altre realtà, bloccando la crescita professionale.
Questa purtroppo è la realtà lavorativa maltese, ed il problema, come accennato, è il fatto che non si abbia l'umiltà di riconoscere i propri limiti e di imparare da chi ne sa di più.

Ad onor del vero, ho notato che Malta è piena anche di italiani incompetenti... e infatti molti italiani si sentono come a casa qua, lodano l'isola e il suo perfetto sistema sociale, legislativo, culturale.
Perchè?
Perchè il bue non dice cornuto all'asino.

giovedì 8 ottobre 2015

Amando gli animali stiamo tutto il giorno a sparar botti

I maltesi sono pazzi per i fuochi d'artificio.
E' un qualcosa che si palesa immediatamente ad ogni visitatore tardo primaverile ed estivo. Inizialmente colpisce positivamente: che bello questo clima di festa, esplosioni di gioia che catturano l'ignaro turista, il quale, una settimana dopo, rientrando in patria, racconterà a tutti la meravigliosa vivacità del popolo maltese.

Peccato (e qui esprimo la mia soggettiva opinione da agnostico) che tutto quanto si riduca a sottolineare sempre e comunque l'appartenenza e la sottomissione al culto cattolico dei santi: San Giuseppe, San Pietro, Santa Caterina, varie Madonne del rosario, bambina, incoronata, ecc... vengono omaggiate da una quantità inverosimile e a tratti spaventevole di botti celesti.

Non sono un grande esperto, ma so per certo, avendo amici che organizzano feste paesane in Italia, che i fuochi artificiali costano un botto! (notate il sublime gioco di parole).
Uno spettacolo di dieci minuti, con una coreografia complessa, può arrivare tranquillamente a diecimila euro.
E a Malta, d'estate, i fuochi d'artificio esplodono ovunque, notte e giorno, a qualsiasi ora, senza il minimo rispetto per chi dorme o lavora. Voglio sottolineare il fatto che non stiamo parlando di normali fuochi d'artificio, ma di esplosioni fragorose che ti fanno sussultare e che nulla hanno di piacevole, anzi, danno l'impressione di essere costantemente sotto un bombardamento aereo.
A parte la coglioneria del gesto in sè e la sciocca motivazione religiosa per cui viene compiuto, a parte l'enorme dispendio di denaro che potrebbe servire ai local councils per rimettere a posto delle strade indecenti o PULIRE centri abitati e campagna, avete mai pensato agli animali, brutte teste  di cazzo ignoranti?

Ma lo sapete che i botti fanno estremamente male alle bestie, oltre che essere rischiosissimi anche per l'uomo?
Ma lo sapete delle polveri sottili pericolose che si liberano nell'aria, oltre ovviamente al rischio esplosivo?
E' vero che a Malta non è radicato l'amore per gli animali, anzi, se cerchi casa e hai un animale, di sicuro troverai problemi, ma tormentarli gratuitamente per mesi interi è da psicopatici egoisti e senza cuore. E nonostante molti maltesi abbiano cani e gatti.

"E' la tradizione", ti rispondono se provi a farlo presente, poi aggiungono "Se non ti sta bene vattene".

Quindi, caro pezzo di merda maltese, se mentre sei in vacanza in Brasile a stuprare bimbi poveri (visto che a Malta vivi represso dallo stato di polizia/chiesa) vieni catturato da una tribù amazzonica dedita al cannibalismo e ti senti dire "Eh ma sono le nostre tradizioni", beh, dovrai startene zitto e farti mangiare per onorarle!
La mattanza dei delfini a Taiji, è una tradizione. I cinesi che se magna i cani, è una tradizione. Picchiare le donne nei paesi arabi, è una tradizione anch'essa.
Ma se la tradizione è una merda e viola diritti di uomini e animali, è anacronistica e pericolosa, oltre che ridicola, direi che si può anche evolvere e abbandonarla.

E mentre in molte nazioni, perfino nella retrograda Italia, escono fuori ordinanze comunali per vietare i botti di Capodanno, anche essa tradizione stupida e dannosa per l'uomo e per gli animali, a Malta, dove l'idiozia la fa da padrona, si spara per mesi interi, bruciando centinaia di migliaia di euro per celebrare personaggi immaginari e distruggendo la vita ai nostri amici animali, esseri viventi che di immaginario hanno ben poco...

...oltre a rompere i coglioni anche delle persone più normali, che magari lavorano o vogliono riposare perchè fanno turni strani, e che si sono decisamente stufate di sentire botti insensati a qualunque orario.

Allego degli articoli per i pirla che vorranno attaccarmi minimizzando il problema, leggete mi raccomando:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/13/fuochi-dartificio-wwf-causa-di-morte-e-traumi-per-animali-domestici-e-selvatici/1955288/

http://www.wired.it/attualita/ambiente/2014/07/08/perche-boicottare-fuochi-dartificio/

http://inmodonaturale.blogspot.it/2013/12/fuochi-d-artificio-un-pericolo-per.html

domenica 16 agosto 2015

Malta e il cibo: come il diavolo e l'acquasanta

Attenzione: 
Voglio precisare che questo articolo tratta di un problema maltese, e con ciò non asserisce in alcun modo che l'Italia o altri paesi al mondo siano perfetti o senza problemi.
Tengo anche a precisare e a SOTTOLINEARE, cari mentecatti che difendete Malta a spada tratta, che questo paese è più piccolo di una grande città italiana e che QUI non è accettabile che le cose vadano di merda, perchè in un territorio così minuscolo e poco urbanizzato basterebbe davvero poco per essere al top. 
Evidentemente cari amici italiani che mi leggete e con astio replicate di tornarmene in Italia - dove torno sempre con ESTREMO piacere -  vi dimenticate che Malta è una nazione.
Questo popolo ha una lunghissima strada da fare, ma molti di voi si fanno abbagliare e comprare da qualche lavoretto sottopagato che in Italia non hanno trovato, o dalla possibilità di sfruttare il famoso 5% di tasse con il sistema fiscale maltese.


Malta e il CIBO sono due cose che non vanno d'accordo.
Non lo sono andati mai, ricordo da piccolo, quando si veniva a trovare i nonni, che in una settimana mangiavo sì e no per non morire di fame, e i miei genitori, preoccupati, spesso anticipavano il rientro in Italia.
Ma erano anche altri tempi, ad oggi ci sono molti più ristoranti italiani, dove poter provare a mangiare qualcosa di decente.
Perchè Malta soffre di questo problema? Ora vi darò la mia personalissima interpretazione.
Alcuni amici si meravigliano per il fatto che Malta sia circondata dal mare e dovrebbe eccellere nella cucina del pescato, ma non è così.

Innanzitutto gli inglesi ci hanno lasciato poche cose a parte le fortificazioni, e una di queste è il loro modo di mangiare: burgers e patatine fritte, o la sempreverde variante del fish and chips.
Noi, da furboni quali siamo, abbiamo fatto nostri questi dettami di alta cucina, che ad oggi rappresenta almeno il 60% dell'offerta su tutta l'isola. E già questo è grave.

Ma veniamo alla cucina tradizionale maltese...ah un coniglio mal condito, un panino col tonno e degli sbisunti saccottini ripieni di mischietti schifosi, unti di lardo e invendibili nel resto d'Europa ...passiamo oltre.

Ci sono ristoranti che ripropongono la cucina italiana, per lo più siciliana. Il problema è che in Sicilia si mangia bene, mentre qua ti cuociono la pasta senza sale, spesso la scuociono, e  non hanno la più vaga idea di come si insaporisca qualsiasi tipo di pietanza, buttano qualche cappero qua e là e il gioco è fatto.

Ignobile ogni loro tentativo di primo piatto, e anche coi secondi se la cavano solo se ci mettono meno le mani possibile.
Non parliamo nemmeno delle pizze, anche quelle stile anglo-americano e che rasentano l'inimmaginabile.

Veniamo al vino. Anche quest'anno ho partecipato ai due grandi eventi di Marsovin e Delicata, con l'intima speranza che qualcuno avesse finalmente dato un cambio di rotta in azienda e iniziato a vinificare come anche il più piccolo produttore italiano riesce a fare, ovvero con un minimo di conoscenza e consapevolezza.
NO.
Marsovin deludente come sempre, seppure abbia notato qualche accenno di persistenza in alcuni assaggi di Caravaggio Pinot Bianco, ma di poco superiore all'indecenza, e di sicuro è stato un caso.
Con Delicata invece ormai è una causa persa, il loro vino sembra fatto per scherzo. Al profumo a volte inebria, lo bevi, osservi il bicchiere, lo riassaggi perchè non ci credi, e ti accorgi che la persistenza è la stessa di quella di un'acqua liscia. Indipendentemente da quanto costi la bottiglia.
Io mi chiedo perchè questa gente non riesca a vinificare un vino neanche lontanamente paragonabile al peggior vino siciliano, perchè?
Per PRESUNZIONE, uno dei grandi peccati maltesi. E io sono mezzo maltese, si vede vero?
Devo accennare anche al modo in cui presentano questi eventi, mettendo al pubblico persone che non hanno vagamente idea nemmeno del tipo di uva del vino che ti stanno servendo.
La sagra dell'ubriacone insomma.

Andiamo avanti e parliamo del cibo che si compra ogni giorno.
Molti di voi sanno, e ho letto anche commenti in merito, che trovare roba scaduta, o roba non scaduta ma comunque andata a male, qua è assai facile.
Il motivo?
La PRESUNZIONE e l'IGNORANZA, altro grave difetto specificatamente maltese. A loro non frega un cazzo se ti becchi la salmonella, perchè tanto difficilmente verranno multati o fatti chiudere.
Avete mai provato a chiamare la polizia per denunciare una cosa simile? E' tanto se non ti si mettono a ridere al telefono.
Come accade per l'acqua, lasciare cibo sotto il sole è la prassi, e questi gran coglioni non capiscono che seguendo questa tradizione, anche i loro figli mangeranno roba avariata o sicuramente poco sana. Questo significa essere IGNORANTI, ignorare il buon senso e ignorare cosa significhi il solo provare ad essere civili.
Oppure provate ad andare dal macellaio locale, che a mani nude, dopo aver spento la sigaretta, vi offrirà della carne che di sano e fresco avrà ben poco. Oltre a non aver mai imparato a fare salsicce e a fare un buon macinato, per PIGRIZIA. Senza contare che la carne macinata vecchia viene spesso mischiata con la fresca per evitare di buttarla.
Norme igenico sanitario a Malta non esistono, o almeno non vengono prese in considerazione. Provate a entrare nella cucina di un ristorante e rimarrete di stucco, considerando poi che senza problemi servono cibi scaduti o andati a male - come in Italia direte voi - e anche se fosse non significa che qua debba essere giustificato.
Lo stato che fa? Controlla? Macchè! Se vedete Muscat dategli uno scappellotto da parte mia.

UPGRADE

Sulla base di commenti e discussioni private con alcuni lettori del blog residenti a Malta da molti anni, ho deciso di aggiungere altro testo all'articolo.

Una prassi comune nei supermercati è quella di staccare i congelatori di notte per risparmiare sull'energia elettrica, quindi i cibi subiscono continui scongelamenti e ricongelamenti.
Per darvi un'idea dei rischi:

http://www.focus.it/scienza/scienze/perche-si-consiglia-di-non-ricongelare-il-cibo



giovedì 6 agosto 2015

A Malta ti fanno bere la diossina

Una delle cose che mi ha sempre scioccato ogni qual volta rimettevo piede sull'isola, riguarda la conservazione dell' ACQUA.
Come saprete, Malta dispone di poca acqua potabile naturale e ricorre al processo di osmosi inversa per desalinizzare quella marina.
Quest'acqua è quella che vi ritrovate nei rubinetti di casa e che se la assaggiate vi ricorderà le acque terapeutiche delle Terme di Montecatini, grazie all'inconfondibile sapore salato in sottofondo.
Ovviamente non è colpa di nessuno se qui non ci sono fiumi o falde sotterranee in grado di provvedere ai fabbisogni della popolazione.

Ma è sicuramente colpa di qualcuno, ovvero dei maltesi e ancor di più del governo, che non controlla, se l'acqua potabile che viene portata o imbottigliata sull'isola diventa una minaccia concreta per la salute di tutti.
Basta passeggiare per S.Julien, Bugibba, Marsascala, Victoria, e in ogni altro paese di Malta per trovare le inconfondibili confezioni da sei di bottiglie in plastica sotto il solleone.
Non ci troviamo in Norvegia, e sapete benissimo che le temperature qui non perdonano, e il sole picchia come un fabbro fin dalla mattina presto.
Anche nei vari supermercati, o presunti tali, di grandi dimensioni, spesso e volentieri l'acqua si trova vicino all'ingresso, sotto il sole cocente, per poi essere via via trasportata all'interno per la vendita.
E le bottiglie si scaldano.
Gli stessi trasporti avvengono con camioncini il più delle volte aperti, sempre per permettere alla nostra acqua di trarre beneficio dall'esposizione diretta e continuata di luce solare.

Voi ora vorreste sapere qual'è il problema. Ma che cazzo ce ne frega se è calda? La mettiamo in frigo e dopo un'ora eccola là bella fresca e dissetante.
Lo so che sono un rompicoglioni, ma devo confessarvi una cosa: l'acqua nelle bottiglie di plastica non deve MAI essere esposta alla luce del sole e tanto meno al caldo.

Perché?

Io odio il pressapochismo maltese e la conseguente ignoranza in molti campi della scienza, medicina, arte, e basta sennò qui non finisco più.

Tanto per cominciare l'acqua è un elemento che di per sé tende ad alterarsi se sottoposto a lunghe esposizioni luminose o cambi di temperatura repentini.
Ma non è proprio questo il problema.

Porca di quella puttana, brutte teste di cazzo maltesi, ma avete mai pensato che la bottiglia è in plastica, e la plastica non cresce sulle piante, ma deriva dal petrolio?
Allora, possibile che da soli non ci arrivate a capire che la suddetta plastica sotto il solleone maltese di luglio, rilascerà senza dubbio sostanze dannose nell'acqua?
E anche se non ci arrivate con la vostra testaccia criminale, perchè diamine non leggete le etichette?
Su ogni fottuta bottiglia d'acqua, di ogni marca in commercio, sia essa italiana o una delle doppie osmotizzate maltesi, potete leggere:
"CONSERVARE IN LUOGO FRESCO E ASCIUTTO, PULITO E SENZA ODORI, AL RIPARO DALLA LUCE SOLARE E DA FONTI DI CALORE", oppure
"STORE IN A COOL, DRY PLACE, AWAY FROM DIRECT SUNLIGHT".

Ci sarà forse un motivo? Ve lo siete mai chiesto?
Chissà perchè questi rompiballe ci vengono a dire che dobbiamo tenere l'acqua al riparo dal caldo?
Ora ve lo spiego io, pezzi di caproni che non siete altro.
Perchè la plastica delle bottiglie, tenute bene come sapete fare voi, disperde la formaldeide, l'acetaldeide, la diossina, il bisfenolo ed altre porcherie nell'acqua che poi vi bevete a casa, e che fate bere anche ai vostri figli.
Ma che vi frega, tanto li crescete ad hamburgers e patate fritte, la diossina è la cosa più sana che gli fate assumere.
Peccato che molte di queste simpatiche sostanze dai nomi buffi siano cancerogene.

Mi è capitato più volte di trovarmi in giro e di dovermi dissetare comprando quindi bottigliette di plastica dai più disparati posti. Ho scoperto che ci sono addirittura due marche assurde mai viste prima, la "Fuska" e la "Kay", credo turche, che hanno un fantastico retrogusto di plastica, percepibile addirittura anche se ghiacciate; non oso immaginare come le abbiano portate qui dalla Turchia, prima di essere fatte maturare al sole di Malta.

In Italia, paese dove purtroppo accade di trovare a volte situazioni analoghe, esiste una legge che punisce chi non rispetta le norme di conservazione dell'acqua.
Qui ho provato un paio di volte a chiedere a dei poliziotti e anche ad un avvocato, ma nessuno sembra sapere nulla dell'esistenza o meno di una legge atta a tutelarci.

In conclusione, a Malta puoi scegliere se bere diossina o acqua termale dal rubinetto.
E il governo che fa in merito? Una beneamata minchia.

Visto però che io sono un pirla qualunque che nemmeno si firma, vi lascio dei links a casaccio da consultare da soli, per capire quanto sia grave la situazione dell'acqua bollita al sole:

http://salute.aduc.it/comunicato/bottiglie+plastica+cancerogene+consigli+acquisti_13555.php

http://www.autodifesalimentare.it/blog/bottiglie-di-plastica-fanno-male-al-cuore#axzz3i4UNweCd

http://viverepiusani.com/fa-bene-bere-lacqua-in-bottiglie-di-plastica/

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2012/06/26/734962-acqua-sole-sequestro-finanza.shtml

http://www.altalex.com/documents/news/2014/07/16/conservazione-di-bottiglie-di-acqua-al-sole-integra-reato-ex-l-283-1962




Acqua Vera, leggere con attenzione

Acqua del Pavi, leggere con attenzione

 
Quando vedete queste due etichette, tenetevi la sete che è meglio



domenica 2 agosto 2015

Guidare e morire a Malta

Negli ultimi anni di benessere crescente si stanno moltiplicando sull'isola i macchinoni.
Automobili di grossa cilindrata adatte a velocità e a strade che a Malta sono impensabili.
Immaginate il contadino di Mgarr, che fino a una manciata di anni fa girava col carretto e il cavallo oggi seduto in un suv nuovo di zecca. Cosa volete pretendere da lui? Forse il rispetto per il codice della strada? Consideratevi fortunati se non vi arrota di proposito mentre attraversate.
I figli del suddetto contadino, baciato da Pluto, sono gli allegri virgulti che vediamo scorrazzare per l'isola sgommando ogni cinque minuti, addobbati con neon e musica a palla, dalla quale deduco abbiano perso l'uso dell'udito, o almeno glielo auguro.
Spesso hanno targhe tamarrissime con su scritte ridicole che poi probabilmente avranno pure tatuate sull'avambraccio.
Mi viene in mente il Giappone, che in meno di 100 anni passa dal medioevo all'età moderna, e lo fa egregiamente.
Bene, Malta sta provando a fare questo balzo in poco meno di 10 anni, ma provenendo non dal medioevo, piuttosto da una sorta di improbabile e cristallizzato archeo-neolitico.
Ma torniamo al punto.

I tratti a scorrimento veloce hanno il limite di 80 Km orari, e sono circa un 10%, mentre in quasi tutta l'isola vige un limite di 60. Sono presenti rotatorie di dimensioni notevoli lungo molte strade principali, che in diverse ore del giorno diventano una specie di girone dantesco.
Fin qui tutto ok.

A Malta si guida a sinistra, quindi si sorpassa a destra. Nonostante ciò troverete costantemente chi occupa la corsia di sorpasso andando a 30 all'ora (e non si tratta di italiani nostalgici) o chi se ne sta beatamente in mezzo alla strada.
Per non parlare del fatto che gli STOP e i dare precedenza sono avulsi alla stragrande maggioranza dei maltesi.
Inoltre, il fermarsi regolarmente in mezzo alla strada, non in doppia fila, ma proprio al centro della carreggiata, per parcheggi o soste volanti, è probabilmente uno degli sport nazionali.
Ma anche fin qui può essere accettabile.

Il vero problema è lo stile di guida, soprattutto di quelli che si sono potuti permettere il BMW, tra i quali i peggiori in assoluto sono i tassisti.
Si può assistere quotidianamente a scene degne di "Fast and Furios" in qualsiasi strada a doppia corsia.
Automobili che sfrecciano a destra e sinistra sorpassando con slalom da brivido.
Il tutto superando di gran lunga i limiti di velocità imposti per quei tratti.
Fortuna che ogni tanto c'è qualche autovelox, ma appena passato ricomincia la gara.
Tra questi fenomeni del volante, come detto prima, la palma va i tassisti, veri e propri maestri in questa disciplina.
Inutile dire che il rischio di provocare incidenti gravi è altissimo.

Vergognosa l'incuranza delle forze dell'ordine, visto che è una pratica talmente diffusa e pericolosa, da essere sotto gli occhi di tutti e da necessitare un controllo ed una repressione maggiore.
Diciamocelo, Malta è talmente piccola che basterebbe solo volerlo, facendo qualche bella multa con ritiro patente e licenza, per dissuadere questi novelli Schumacher dal mettere al repentaglio la loro vita, ma soprattutto quella di chi rispetta le regole e non va a 150 in mezzo al traffico.

Ora mi aspetto un bel: "Eh, ma a Roma è anche peggio" e frasi simili.
Non sto sostenendo che a Roma, Napoli, Firenze, ecc... non esistano problemi analoghi, voglio solo sottolineare il fatto che, a differenza delle grandi aree metropolitane,  Malta è una NAZIONE minuscola, dove per migliorare e porre fine a questo problema, basterebbe solo un pò di intelligenza e buona volontà.