domenica 16 agosto 2015

Malta e il cibo: come il diavolo e l'acquasanta

Attenzione: 
Voglio precisare che questo articolo tratta di un problema maltese, e con ciò non asserisce in alcun modo che l'Italia o altri paesi al mondo siano perfetti o senza problemi.
Tengo anche a precisare e a SOTTOLINEARE, cari mentecatti che difendete Malta a spada tratta, che questo paese è più piccolo di una grande città italiana e che QUI non è accettabile che le cose vadano di merda, perchè in un territorio così minuscolo e poco urbanizzato basterebbe davvero poco per essere al top. 
Evidentemente cari amici italiani che mi leggete e con astio replicate di tornarmene in Italia - dove torno sempre con ESTREMO piacere -  vi dimenticate che Malta è una nazione.
Questo popolo ha una lunghissima strada da fare, ma molti di voi si fanno abbagliare e comprare da qualche lavoretto sottopagato che in Italia non hanno trovato, o dalla possibilità di sfruttare il famoso 5% di tasse con il sistema fiscale maltese.


Malta e il CIBO sono due cose che non vanno d'accordo.
Non lo sono andati mai, ricordo da piccolo, quando si veniva a trovare i nonni, che in una settimana mangiavo sì e no per non morire di fame, e i miei genitori, preoccupati, spesso anticipavano il rientro in Italia.
Ma erano anche altri tempi, ad oggi ci sono molti più ristoranti italiani, dove poter provare a mangiare qualcosa di decente.
Perchè Malta soffre di questo problema? Ora vi darò la mia personalissima interpretazione.
Alcuni amici si meravigliano per il fatto che Malta sia circondata dal mare e dovrebbe eccellere nella cucina del pescato, ma non è così.

Innanzitutto gli inglesi ci hanno lasciato poche cose a parte le fortificazioni, e una di queste è il loro modo di mangiare: burgers e patatine fritte, o la sempreverde variante del fish and chips.
Noi, da furboni quali siamo, abbiamo fatto nostri questi dettami di alta cucina, che ad oggi rappresenta almeno il 60% dell'offerta su tutta l'isola. E già questo è grave.

Ma veniamo alla cucina tradizionale maltese...ah un coniglio mal condito, un panino col tonno e degli sbisunti saccottini ripieni di mischietti schifosi, unti di lardo e invendibili nel resto d'Europa ...passiamo oltre.

Ci sono ristoranti che ripropongono la cucina italiana, per lo più siciliana. Il problema è che in Sicilia si mangia bene, mentre qua ti cuociono la pasta senza sale, spesso la scuociono, e  non hanno la più vaga idea di come si insaporisca qualsiasi tipo di pietanza, buttano qualche cappero qua e là e il gioco è fatto.

Ignobile ogni loro tentativo di primo piatto, e anche coi secondi se la cavano solo se ci mettono meno le mani possibile.
Non parliamo nemmeno delle pizze, anche quelle stile anglo-americano e che rasentano l'inimmaginabile.

Veniamo al vino. Anche quest'anno ho partecipato ai due grandi eventi di Marsovin e Delicata, con l'intima speranza che qualcuno avesse finalmente dato un cambio di rotta in azienda e iniziato a vinificare come anche il più piccolo produttore italiano riesce a fare, ovvero con un minimo di conoscenza e consapevolezza.
NO.
Marsovin deludente come sempre, seppure abbia notato qualche accenno di persistenza in alcuni assaggi di Caravaggio Pinot Bianco, ma di poco superiore all'indecenza, e di sicuro è stato un caso.
Con Delicata invece ormai è una causa persa, il loro vino sembra fatto per scherzo. Al profumo a volte inebria, lo bevi, osservi il bicchiere, lo riassaggi perchè non ci credi, e ti accorgi che la persistenza è la stessa di quella di un'acqua liscia. Indipendentemente da quanto costi la bottiglia.
Io mi chiedo perchè questa gente non riesca a vinificare un vino neanche lontanamente paragonabile al peggior vino siciliano, perchè?
Per PRESUNZIONE, uno dei grandi peccati maltesi. E io sono mezzo maltese, si vede vero?
Devo accennare anche al modo in cui presentano questi eventi, mettendo al pubblico persone che non hanno vagamente idea nemmeno del tipo di uva del vino che ti stanno servendo.
La sagra dell'ubriacone insomma.

Andiamo avanti e parliamo del cibo che si compra ogni giorno.
Molti di voi sanno, e ho letto anche commenti in merito, che trovare roba scaduta, o roba non scaduta ma comunque andata a male, qua è assai facile.
Il motivo?
La PRESUNZIONE e l'IGNORANZA, altro grave difetto specificatamente maltese. A loro non frega un cazzo se ti becchi la salmonella, perchè tanto difficilmente verranno multati o fatti chiudere.
Avete mai provato a chiamare la polizia per denunciare una cosa simile? E' tanto se non ti si mettono a ridere al telefono.
Come accade per l'acqua, lasciare cibo sotto il sole è la prassi, e questi gran coglioni non capiscono che seguendo questa tradizione, anche i loro figli mangeranno roba avariata o sicuramente poco sana. Questo significa essere IGNORANTI, ignorare il buon senso e ignorare cosa significhi il solo provare ad essere civili.
Oppure provate ad andare dal macellaio locale, che a mani nude, dopo aver spento la sigaretta, vi offrirà della carne che di sano e fresco avrà ben poco. Oltre a non aver mai imparato a fare salsicce e a fare un buon macinato, per PIGRIZIA. Senza contare che la carne macinata vecchia viene spesso mischiata con la fresca per evitare di buttarla.
Norme igenico sanitario a Malta non esistono, o almeno non vengono prese in considerazione. Provate a entrare nella cucina di un ristorante e rimarrete di stucco, considerando poi che senza problemi servono cibi scaduti o andati a male - come in Italia direte voi - e anche se fosse non significa che qua debba essere giustificato.
Lo stato che fa? Controlla? Macchè! Se vedete Muscat dategli uno scappellotto da parte mia.

UPGRADE

Sulla base di commenti e discussioni private con alcuni lettori del blog residenti a Malta da molti anni, ho deciso di aggiungere altro testo all'articolo.

Una prassi comune nei supermercati è quella di staccare i congelatori di notte per risparmiare sull'energia elettrica, quindi i cibi subiscono continui scongelamenti e ricongelamenti.
Per darvi un'idea dei rischi:

http://www.focus.it/scienza/scienze/perche-si-consiglia-di-non-ricongelare-il-cibo



giovedì 6 agosto 2015

A Malta ti fanno bere la diossina

Una delle cose che mi ha sempre scioccato ogni qual volta rimettevo piede sull'isola, riguarda la conservazione dell' ACQUA.
Come saprete, Malta dispone di poca acqua potabile naturale e ricorre al processo di osmosi inversa per desalinizzare quella marina.
Quest'acqua è quella che vi ritrovate nei rubinetti di casa e che se la assaggiate vi ricorderà le acque terapeutiche delle Terme di Montecatini, grazie all'inconfondibile sapore salato in sottofondo.
Ovviamente non è colpa di nessuno se qui non ci sono fiumi o falde sotterranee in grado di provvedere ai fabbisogni della popolazione.

Ma è sicuramente colpa di qualcuno, ovvero dei maltesi e ancor di più del governo, che non controlla, se l'acqua potabile che viene portata o imbottigliata sull'isola diventa una minaccia concreta per la salute di tutti.
Basta passeggiare per S.Julien, Bugibba, Marsascala, Victoria, e in ogni altro paese di Malta per trovare le inconfondibili confezioni da sei di bottiglie in plastica sotto il solleone.
Non ci troviamo in Norvegia, e sapete benissimo che le temperature qui non perdonano, e il sole picchia come un fabbro fin dalla mattina presto.
Anche nei vari supermercati, o presunti tali, di grandi dimensioni, spesso e volentieri l'acqua si trova vicino all'ingresso, sotto il sole cocente, per poi essere via via trasportata all'interno per la vendita.
E le bottiglie si scaldano.
Gli stessi trasporti avvengono con camioncini il più delle volte aperti, sempre per permettere alla nostra acqua di trarre beneficio dall'esposizione diretta e continuata di luce solare.

Voi ora vorreste sapere qual'è il problema. Ma che cazzo ce ne frega se è calda? La mettiamo in frigo e dopo un'ora eccola là bella fresca e dissetante.
Lo so che sono un rompicoglioni, ma devo confessarvi una cosa: l'acqua nelle bottiglie di plastica non deve MAI essere esposta alla luce del sole e tanto meno al caldo.

Perché?

Io odio il pressapochismo maltese e la conseguente ignoranza in molti campi della scienza, medicina, arte, e basta sennò qui non finisco più.

Tanto per cominciare l'acqua è un elemento che di per sé tende ad alterarsi se sottoposto a lunghe esposizioni luminose o cambi di temperatura repentini.
Ma non è proprio questo il problema.

Porca di quella puttana, brutte teste di cazzo maltesi, ma avete mai pensato che la bottiglia è in plastica, e la plastica non cresce sulle piante, ma deriva dal petrolio?
Allora, possibile che da soli non ci arrivate a capire che la suddetta plastica sotto il solleone maltese di luglio, rilascerà senza dubbio sostanze dannose nell'acqua?
E anche se non ci arrivate con la vostra testaccia criminale, perchè diamine non leggete le etichette?
Su ogni fottuta bottiglia d'acqua, di ogni marca in commercio, sia essa italiana o una delle doppie osmotizzate maltesi, potete leggere:
"CONSERVARE IN LUOGO FRESCO E ASCIUTTO, PULITO E SENZA ODORI, AL RIPARO DALLA LUCE SOLARE E DA FONTI DI CALORE", oppure
"STORE IN A COOL, DRY PLACE, AWAY FROM DIRECT SUNLIGHT".

Ci sarà forse un motivo? Ve lo siete mai chiesto?
Chissà perchè questi rompiballe ci vengono a dire che dobbiamo tenere l'acqua al riparo dal caldo?
Ora ve lo spiego io, pezzi di caproni che non siete altro.
Perchè la plastica delle bottiglie, tenute bene come sapete fare voi, disperde la formaldeide, l'acetaldeide, la diossina, il bisfenolo ed altre porcherie nell'acqua che poi vi bevete a casa, e che fate bere anche ai vostri figli.
Ma che vi frega, tanto li crescete ad hamburgers e patate fritte, la diossina è la cosa più sana che gli fate assumere.
Peccato che molte di queste simpatiche sostanze dai nomi buffi siano cancerogene.

Mi è capitato più volte di trovarmi in giro e di dovermi dissetare comprando quindi bottigliette di plastica dai più disparati posti. Ho scoperto che ci sono addirittura due marche assurde mai viste prima, la "Fuska" e la "Kay", credo turche, che hanno un fantastico retrogusto di plastica, percepibile addirittura anche se ghiacciate; non oso immaginare come le abbiano portate qui dalla Turchia, prima di essere fatte maturare al sole di Malta.

In Italia, paese dove purtroppo accade di trovare a volte situazioni analoghe, esiste una legge che punisce chi non rispetta le norme di conservazione dell'acqua.
Qui ho provato un paio di volte a chiedere a dei poliziotti e anche ad un avvocato, ma nessuno sembra sapere nulla dell'esistenza o meno di una legge atta a tutelarci.

In conclusione, a Malta puoi scegliere se bere diossina o acqua termale dal rubinetto.
E il governo che fa in merito? Una beneamata minchia.

Visto però che io sono un pirla qualunque che nemmeno si firma, vi lascio dei links a casaccio da consultare da soli, per capire quanto sia grave la situazione dell'acqua bollita al sole:

http://salute.aduc.it/comunicato/bottiglie+plastica+cancerogene+consigli+acquisti_13555.php

http://www.autodifesalimentare.it/blog/bottiglie-di-plastica-fanno-male-al-cuore#axzz3i4UNweCd

http://viverepiusani.com/fa-bene-bere-lacqua-in-bottiglie-di-plastica/

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2012/06/26/734962-acqua-sole-sequestro-finanza.shtml

http://www.altalex.com/documents/news/2014/07/16/conservazione-di-bottiglie-di-acqua-al-sole-integra-reato-ex-l-283-1962




Acqua Vera, leggere con attenzione

Acqua del Pavi, leggere con attenzione

 
Quando vedete queste due etichette, tenetevi la sete che è meglio



domenica 2 agosto 2015

Guidare e morire a Malta

Negli ultimi anni di benessere crescente si stanno moltiplicando sull'isola i macchinoni.
Automobili di grossa cilindrata adatte a velocità e a strade che a Malta sono impensabili.
Immaginate il contadino di Mgarr, che fino a una manciata di anni fa girava col carretto e il cavallo oggi seduto in un suv nuovo di zecca. Cosa volete pretendere da lui? Forse il rispetto per il codice della strada? Consideratevi fortunati se non vi arrota di proposito mentre attraversate.
I figli del suddetto contadino, baciato da Pluto, sono gli allegri virgulti che vediamo scorrazzare per l'isola sgommando ogni cinque minuti, addobbati con neon e musica a palla, dalla quale deduco abbiano perso l'uso dell'udito, o almeno glielo auguro.
Spesso hanno targhe tamarrissime con su scritte ridicole che poi probabilmente avranno pure tatuate sull'avambraccio.
Mi viene in mente il Giappone, che in meno di 100 anni passa dal medioevo all'età moderna, e lo fa egregiamente.
Bene, Malta sta provando a fare questo balzo in poco meno di 10 anni, ma provenendo non dal medioevo, piuttosto da una sorta di improbabile e cristallizzato archeo-neolitico.
Ma torniamo al punto.

I tratti a scorrimento veloce hanno il limite di 80 Km orari, e sono circa un 10%, mentre in quasi tutta l'isola vige un limite di 60. Sono presenti rotatorie di dimensioni notevoli lungo molte strade principali, che in diverse ore del giorno diventano una specie di girone dantesco.
Fin qui tutto ok.

A Malta si guida a sinistra, quindi si sorpassa a destra. Nonostante ciò troverete costantemente chi occupa la corsia di sorpasso andando a 30 all'ora (e non si tratta di italiani nostalgici) o chi se ne sta beatamente in mezzo alla strada.
Per non parlare del fatto che gli STOP e i dare precedenza sono avulsi alla stragrande maggioranza dei maltesi.
Inoltre, il fermarsi regolarmente in mezzo alla strada, non in doppia fila, ma proprio al centro della carreggiata, per parcheggi o soste volanti, è probabilmente uno degli sport nazionali.
Ma anche fin qui può essere accettabile.

Il vero problema è lo stile di guida, soprattutto di quelli che si sono potuti permettere il BMW, tra i quali i peggiori in assoluto sono i tassisti.
Si può assistere quotidianamente a scene degne di "Fast and Furios" in qualsiasi strada a doppia corsia.
Automobili che sfrecciano a destra e sinistra sorpassando con slalom da brivido.
Il tutto superando di gran lunga i limiti di velocità imposti per quei tratti.
Fortuna che ogni tanto c'è qualche autovelox, ma appena passato ricomincia la gara.
Tra questi fenomeni del volante, come detto prima, la palma va i tassisti, veri e propri maestri in questa disciplina.
Inutile dire che il rischio di provocare incidenti gravi è altissimo.

Vergognosa l'incuranza delle forze dell'ordine, visto che è una pratica talmente diffusa e pericolosa, da essere sotto gli occhi di tutti e da necessitare un controllo ed una repressione maggiore.
Diciamocelo, Malta è talmente piccola che basterebbe solo volerlo, facendo qualche bella multa con ritiro patente e licenza, per dissuadere questi novelli Schumacher dal mettere al repentaglio la loro vita, ma soprattutto quella di chi rispetta le regole e non va a 150 in mezzo al traffico.

Ora mi aspetto un bel: "Eh, ma a Roma è anche peggio" e frasi simili.
Non sto sostenendo che a Roma, Napoli, Firenze, ecc... non esistano problemi analoghi, voglio solo sottolineare il fatto che, a differenza delle grandi aree metropolitane,  Malta è una NAZIONE minuscola, dove per migliorare e porre fine a questo problema, basterebbe solo un pò di intelligenza e buona volontà.