Premessa
Farò un tentativo, questo articolo sarà più corretto degli ultimi, ed eviterò di farcirlo con insulti o epiteti troppo coloriti. Mi limiterò ad illustrare i fatti.
Dopo anni di contatti e confronti lavorativi con professionisti maltesi, ho deciso di dare una personale descrizione del mondo lavorativo a Malta: "non avere idea di cosa si stia facendo, ma farlo ugualmente pretendendo di esserne maestri".
Ora cercherò di argomentare questa tesi.
A Malta non c'è una vera e propria cultura del lavoro.
Rapida carrellata per niente esaustiva: il commesso del minimarket non sorride quasi mai e spesso ti liquida infastidito mentre chatta su facebook, il poliziotto in divisa si ubriaca alle feste paesane mentre si occupa di controllare la situazione, i dipendenti bancari non hanno mai la più pallida idea di quello che stanno facendo, il cameriere non è mai gentile, il cuoco non sa cucinare, il muratore ha imparato a tirare su case giocando con la Lego da piccolo e ancora lo fa in quel modo.
Se hai un appuntamento stai tranquillo che ci sarà un problema, un ritardo, un ripensamento, una bugia il più delle volte.
Se vuoi ottenere qualcosa da un maltese devi stressarlo, tempestarlo di chiamate, ossessionarlo.
E solo allora, infastidito dalla tua pressione, controvoglia esaudirà le tue richieste... male, ma le esaudirà.
Ma si offenderà e probabilmente non vorrà più avere a che fare con te.
Importante sottolineare che questo modo di operare spesso contagia molti italiani che vivono sull'isola.
In inglese si dice "to pretend to be", fare finta, imitare. Ed è questo che fanno a Malta.
Come sostiene un mio amico, sembra che non abbiano idea di come si svolgano certe professioni, soprattutto quelle legate all'ordine pubblico, e che le copino dai films.
La cosa raccapricciante è che questa farsa è diffusa e tollerata ovunque, dal cameriere al primo ministro: tutti sono inadeguati, inaffidabili, impresentabili, ma soprattutto inconsapevoli.
Ci tengo a sottolineare che non proprio tutti sono così, ma che solo un'infinitesima parte di tutti i maltesi che conosco, (spesso gente che ha passato anni all'estero) si comporta diversamente.
Difficilmente riconosceranno di essere incompetenti, e, di fronte ad un qualsiasi professionista italiano, di gran lunga più capace, reagiranno con indisponenza ed arroganza.
D'altronde, se finora a Malta è stato così, non vedo perchè debba arrivare un italiano saccente a dirci come dobbiamo lavorare. Se non vi sta bene, tornatevene a casa vostra. Punto.
Tutto è caotico, casuale, a braccio.
E' sicuramente dovuto alla geografia dell'isola, al suo essere uno stato minuscolo e chiuso su se stesso, che ha impedito il confronto con altre realtà, bloccando la crescita professionale.
Questa purtroppo è la realtà lavorativa maltese, ed il problema, come accennato, è il fatto che non si abbia l'umiltà di riconoscere i propri limiti e di imparare da chi ne sa di più.
Ad onor del vero, ho notato che Malta è piena anche di italiani incompetenti... e infatti molti italiani si sentono come a casa qua, lodano l'isola e il suo perfetto sistema sociale, legislativo, culturale.
Perchè?
Perchè il bue non dice cornuto all'asino.
vero, almeno in parte. Ho conosciuto camerieri gentili, ristoratori capaci, commessi sorridenti ma forse solo perché ero io ad essere gentile, capace, sorridente. Tutto evolve e magari tra dieci, vent'anni Malta diventerà un posto migliore oppure sprofonderà soffocata dai suoi difetti
RispondiElimina10 con lode,li hai descritti alla perfezione, maldestri in tutto , senza stile e senza distinzione sociale da me' veniva ad ubriacarsi un ministro
EliminaIl mio articolo è generico. E' ovvio che ci siano anche persone differenti, ma posso assicurarti che sono davvero troppo poche.
EliminaIo sinceramente in certi aspetti li trovo migliori di noi italiani
RispondiEliminaIo sinceramente in certi aspetti li trovo migliori di noi italiani
RispondiElimina